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La Missione dei Parchi

I cosiddetti “zoo” non sono strutture qualsiasi...

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avendo a che fare con centinaia di esseri viventi totalmente dipendenti, pur non avendolo essi deciso di propria iniziativa, da coloro che alcuni chiamano “carcerieri”: queste persone tuttavia non sono e non devono essere dei “carcerieri” e sono proprio i pregi ed i difetti di questi ultimi che possono fare la differenza! Per questa ragione gli “zoo” devono assolutamente adeguarsi alle direttive indicate dalla comunità scientifica e dal buon senso e non ci sono più scuse per ritardi o approssimazioni.

I tempi sono maturi per tutti!


Ecco i punti fondamentali che possano ridare piena dignità al ruolo dei parchi faunistici futuri

UNO

Gli animali viventi in natura NON devono mai essere prelevati forzosamente dal loro habitat, se non in particolari casi di reale eccesso numerico o, al contrario, di imminente pericolo di estinzione della specie; in quest’ultimo caso gli zoo rappresentano spesso l’ultima spiaggia per salvarne almeno il “ricordo” biologico e, nel migliore dei casi, per reintrodurre in natura un nucleo riproduttivo (fortunati esempi di reintroduzione ben riuscita sono, tra gli altri, quelli famosi del Bisonte Europeo, del Cervo di Padre David, dell’Orice d’Arabia, dell’Oca delle Hawaii, ecc.). Pertanto gli zoo del futuro dovrebbero concentrare gli sforzi nel portare alla riproduzione le specie più a rischio e dovrebbero evitare per quanto possibile ogni acquisizione di esemplari di cattura; inoltre dovrebbero perseguire una corretta politica di controllo delle nascite per le specie meno minacciate, specialmente se difficili da collocare in altre strutture zoologiche. La riproduzione degli animali in cattività negli zoo deve essere attuata rispettando criteri ben precisi per evitare sia gli accoppiamenti tra esemplari imparentati (e i conseguenti gravi problemi legati alla “consanguineità”) che gli accoppiamenti tra specie o sottospecie diverse (per escludere l’inquinamento genetico con la nascita di “ibridi”);

DUE

Gli zoo del futuro NON devono essere soltanto spettacolo e semplice passatempo ma anche e principalmente fonte di conoscenza scientifica e di ricerca, garantendo accurate descrizioni delle specie ospitate, visite guidate, seminari, ricerche in collaborazione con università ed altri istituti, e così via; le normative comunitarie ed internazionali pretendono infatti che ogni zoo sviluppi un fitto programma di ricerca, di didattica (cioè informazione al pubblico generico ed alle scolaresche) e di conservazione (cioè di supporto alla protezione delle specie a rischio di estinzione nella propria struttura ma possibilmente anche nelle zone d’origine);

TRE

Gli zoo del futuro devono essere gestiti da personale competente, informato, appassionato e rispettoso degli esseri viventi di cui si fa carico (avere personale impreparato, aggressivo ed insensibile verso gli animali è la peggior disgrazia che possa capitare ad uno zoo ed ognuno di noi è tenuto a mostrare sempre pazienza e cortesia verso i visitatori così come passione e rispetto verso le creature a noi affidate!!!);

QUATTRO

Devono mantenere schede aggiornate su ogni esemplare ospitato, con indicazioni su diete, nascite, decessi, patologie, terapie, ecc.;

CINQUE

Devono fornire sempre ottime diete, adeguate ad ogni determinata specie, e vietare al pubblico di offrire qualsiasi cibo agli animali, come dettato anche dalla normativa vigente;

SEI

Devono garantire cure veterinarie appropriate, sia curative che preventive, e devono evitare assolutamente l’introduzione di nuovi esemplari senza un opportuno periodo di quarantena, controlli e trattamenti profilattici, anche quando la provenienza appare sicura;

SETTE

Devono offrire ricoveri e recinti grandi, ben attrezzati ed il più possibile “naturali” (gli animali dovrebbero sentirsi non schiavi ma proprietari di un loro dominio);

OTTO

Devono mantenere gruppi e famiglie secondo le naturali inclinazioni di ogni data specie, rispettando l’ottimale rapporto numerico e di classi di età tra maschi e femmine;

NOVE

Devono garantire a tutti gli animali quando lo desiderano la possibilità di sottrarsi a piacimento alla vista dei loro compagni più aggressivi e dei visitatori;

DIECI

Devono, infine, evitare con vari espedienti (tra l’altro tutti molto semplici ed economici da attuare) il più pericoloso e subdolo nemico degli animali in cattività, la “noia”, che li porta spesso a gravi disturbi comportamentali e fisici, alla sterilità e di frequente anche alla morte per inedia e per stress. A questo proposito, il cosiddetto “arricchimento ambientale” è diventato uno dei capisaldi della moderna zoologia applicata alla cattività e consiste in definitiva nel fornire agli animali dei giochi e passatempi semplici ma adeguati, oppure anche nell’offrire il cibo in tempi e situazioni sempre diverse, nel favorire l’interazione diretta con i conspecifici e con i guardiani, ecc.; questo arricchimento è sempre più importante man mano che si sale nella scala zoologica, toccando il grado di indispensabilità assoluta per le grandi scimmie antropomorfe, cioè orango, scimpanzé e gorilla.

Quando entrate in un parco faunistico, osservate con attenzione ogni dettaglio:

se mentre lo si visita si vede che è già proiettato in questo “futuro”, allora quel parco avrà piena ragione di esistere e non ci sarà critica che possa confutarne la validità scientifica e zoologica; se invece la struttura che si sta visitando non rispecchia i parametri di cui sopra, allora potrebbero aver ragione i numerosissimi “fondamentalisti dell’opposizione” e quello zoo tutti lo vedranno inutile per il pubblico che lo frequenta ma addirittura dannoso e controproducente per gli esseri viventi ospitati e per l’immagine dei parchi faunistici nel loro insieme.

In definitiva

non tutti i parchi zoologici hanno il diritto di esistere, così come non tutti i parchi hanno il dovere di morire. Ai visitatori ed alle Autorità di controllo spetta l’ardua sentenza, noi comunque dobbiamo essere sempre a prova di qualsiasi critica, con ogni sforzo ed ogni energia per rendere questo Parco sempre più proiettato nel futuro. E' proprio questa la Missione di tutti noi!

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